Una nuova scoperta dal Mercato settimanale di Viale Papiniano a Milano: l’Okra. Ne avevo già sentito parlare, e trovandomela di fronte non sono riuscita a desistere dall’acquistarla.
L’Okra, detta anche Gombo, è un vegetale dall’aspetto curioso: a prima vista sembrerebbe un incrocio tra un fagiolino vellutato ed un peperone allungato. Appartiene alla stessa famiglia di ibisco e malva, è originaria dell’Africa nord-occidentale ed è diffusa oltre che in Africa, anche in America ed in Asia. Per decenni è stata considerata un alimento per poveri (è stata portata negli Stati Uniti dagli schiavi africani) ignorato da molti, sebbene molto gustosa e dagli ottimi valori nutrizionali. Negli ultimi anni è arrivata anche in Europa, coltivata soprattutto in Grecia e Turchia.
Dal punto di vista nutrizionale possiede diverse peculiarità. In particolare, la sua radice è ricchissima di mucillagini, utilizzata in cucina come legante e in erboristeria come emolliente in sostituzione dell’altea. Queste mucillagini favoriscono il transito intestinale; l’Okra infatti possiede spiccate proprietà lassative, ha azione lenitiva per intestini irritabili, rinfresca il tratto gastrointestinale. Inoltre, consente di abbassare l’indice glicemico totale del pasto, poiché regola l’assorbimento dello zucchero a livello intestinale.
E’ un alimento ottimo anche nelle diete ipocaloriche. Ha un ridotto contenuto calorico, è ricco di acqua e di vitamina A, vitamine del gruppo B (B1,B2, B6, acido folico), calcio, zinco ed ovviamente fibra alimentare. Il suo consumo è caldamente consigliato in donne in gravidanza, per far fronte ad un maggiore fabbisogno di acido folico, essenziale per la formazione del tubo neurale del feto.
L’Okra è utilizzata in cosmesi come rinforzante del cuoio cappelluto. Inoltre fusti, frutti e foglie sono impiegate per produrre la carta ed una fibra tessile detta fibra di gombo.
Come prepararla in cucina?
E’ una verdura essenziale per l’alimentazione delle popolazioni di Etiopia, Egitto,Turchia, Albania; la ritroviamo anche in piatti tipici asiatici e brasiliani.
L’interno dell’Okra è costituito da una polpa spugnosa bianca e da piccoli semi; solitamente è consumata intera, senza levare neanche il picciolo. Può essere mangiata sia cruda (in insalata o marinata) che cotta. In cottura emettono un liquido vischioso (non proprio appetitoso a dire il vero), dato dall’alto contenuto in mucillagini. Per evitare ciò, occorre scottare i baccelli in acqua acidulata con aceto oppure lasciarle in ammollo in acqua e limone per un paio d’ore prima di procedere con la cottura. Può essere consumata come contorno, a vapore o saltata in padella con un filo d’olio e spezie. Ottimo accompagnamento a carni , pesce, stufati e zuppe al pomodoro.
Non tollera bene la conservazione in frigorifero, è quindi consigliato acquistare il prodotto fresco e consumarlo entro pochi giorni.
Scovatela e provatela!
Molto interessante il sito e articoli davvero curiosi e stimolanti anche per un pigra come me.
Complimenti, non vedo l’ora di scoprire cose nuove!